Ingegnere chimico di formazione, da anni nel mondo della scuola che lei considera come una missione: Laura Majocchi è diventata dirigente scolastico dell’istituto professionale Luigi Einaudi di Lodi alla fine del 2019, poche settimane prima della diffusione della pandemia. Ha quindi vissuto, nella sua carriera da dirigente, uno dei momenti più critici della storia recente dell’istruzione, affrontata insieme a quei docenti e studenti a cui ha deciso di dedicare la propria vita professionale.
Dal 2023 l’istituto aderisce ad azionamenti | Laboratorio di possibilità, il progetto di Fondazione Cariplo contro la dispersione e l’abbandono scolastico.
Professoressa Majocchi, in che misura il suo istituto è interessato dal fenomeno della dispersione scolastica?
Il fenomeno della dispersione esiste da sempre, nella duplice dimensione di dispersione esplicita e implicita. Se è vero che gli abbandoni sono diminuiti nel corso degli anni, abbiamo assistito a un drastico aumento della dispersone implicita, soprattutto dopo il periodo della pandemia. Assistiamo, da anni, a una crescita della povertà educativa e della fragilità psicologica dei più giovani, su cui non cessiamo di interrogarci.
Quali sono, secondo la sua esperienza, le cause principali di questo fenomeno?
La pandemia ha messo in luce e aggravato situazioni di fragilità familiari e individuali dapprima sopite. Gli studenti che abbandonano la nostra scuola, oggi, sono prevalentemente giovani costretti a trovarsi un lavoro per poter sostenere la propria famiglia. Gli studenti che, al contrario, proseguono negli studi ma faticano a sviluppare competenze adeguate per il mercato del lavoro o per studiare all’università sono spesso figli di famiglie poco presenti, che non riescono a essere di supporto nei momenti di difficoltà e che sono perfino difficili da coinvolgere. Eppure, in quei rari casi in cui siamo riusciti a creare un canale di contatto con i genitori e collaborare con la famiglia i risultati sono stati molto significativi.
In che modo il progetto “azionamenti” è stato accolto dagli studenti dell’istituto?
azionamenti è un progetto che favorisce lo sviluppo di competenze non formali che arricchiscono i ragazzi e che torneranno senza dubbio utili nel futuro, quando dovranno scegliere l’università o cercare un posto di lavoro dopo il diploma. Sono stata favorevolmente colpita dall’entusiasmo dimostrato da una delle classi coinvolte nel progetto, che ha insistito per presentarmi il lavoro che avevano svolto in occasione di uno dei workshop curati dalla Scuola del Viaggio. Ho apprezzato molto, in questo senso, la maggiore capacità di coinvolgimento dei ragazzi, la disponibilità a mettersi sul loro stesso piano e provare ad aprire i loro orizzonti portando un punto di vista diverso rispetto al solito.
Quali sono le sue previsioni per il futuro in merito al problema della dispersione scolastica, e quali sono gli elementi che possono indurre a un cauto ottimismo?
Il rilevamento del tasso di dispersione implicita nelle scuole italiane è ancora oggi realizzato attraverso prove standardizzate che non forniscono dati accurati. Oltre al problema di conoscere la reale entità del fenomeno, vi è il dato di fatto che i docenti sono sottoposti a un altissimo turnover e molti di loro cominciano la propria carriera professionale senza avere le competenze per operare in contesti e problematiche complesse come quella della dispersione. Nel nostro caso, fortunatamente, possiamo contare su un’ampia rete di contatti con le scuole del territorio con cui scambiare esperienze, soluzioni e progettualità in comune.
In prospettiva, credo sia importante costruire una vera comunità in cui i giovani possono ritrovarsi, sentirsi accolti, e sviluppare la capacità di unire insieme competenze e conoscenze diverse per affrontare le sfide e le opportunità che li attendono: deve essere un villaggio intero a educare ogni singola persona.