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Daniele Pitturelli, preside dell’IIS Stradivari di Cremona: “azionamenti è un progetto che apre gli orizzonti dei più giovani”

Intervista a Daniele Pitturelli, dirigente dell’ISS Antonio Stradivari di Cremona, tra gli istituti che hanno aderito al progetto azionamenti | Laboratorio di possibilità di Fondazione Cariplo per prevenire il rischio di dispersione e abbandono scolastico.

Laureato in Storia all’Università di Bologna, Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica, Scienze Sanitarie e Formative presso l’Università di Pavia, Daniele Pitturelli possiede un’esperienza ultratrentennale di insegnamento oltre ad essere autore di numerose ricerche e pubblicazioni scientifiche sui sistemi di valutazione della qualità scolastica. Attualmente è dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari di Cremona, una delle 22 scuole che hanno aderito al progetto azionamenti | Laboratorio di possibilità di Fondazione Cariplo contro la dispersione scolastica. “’azionamenti’ si pone in continuità e in maniera complementare agli interventi previsti dal PNRR per prevenire il rischio di abbandono dei più giovani: gli incontri previsti dal progetto si sono rivelati essere di grande stimolo per i nostri studenti, muovendo finalmente ‘qualcosa’ dentro di loro” dichiara in occasione della nostra intervista.

Professor Pitturelli, quali sono stati i progetti contro la dispersione scolastica realizzati dall’IIS Stradivari prima di azionamenti | Laboratorio di possibilità?

Nel corso degli ultimi anni abbiamo collaborato con diverse realtà scolastiche ed extra-scolastiche per supportare gli studenti e le studentesse del nostro istituto che presentavano maggiori difficoltà di apprendimento. Tra questi, vorrei ricordare il progetto realizzato con la fondazione “Tender to Nave Italia” in collaborazione con la Marina Militare Italiana: un’esperienza unica sul brigantino “Nave Italia”, che ha permesso agli studenti di affinare le proprie capacità sociali e organizzative. Altri progetti hanno portato, ad esempio, alla realizzazione di eventi e concerti sul territorio per avvicinare gli studenti della nostra scuola alla comunità locale e farli sentire parte attiva di quest’ultima, potendo mettere a disposizione degli altri quanto imparato durante le lezioni; non ultimo anche il progetto LAIV-IN che ha offerto la possibilità di laboratori e spettacoli teatrali dal vivo.

In che misura il suo istituto è interessato dal fenomeno della dispersione scolastica, e quali sono secondo la sua esperienza le cause principali di questo fenomeno?

Il fenomeno della dispersione è sempre stato seguito e affrontato con grande attenzione dal nostro istituto, a partire dalla messa sotto osservazione di quegli studenti e studentesse che più di altri manifestavano chiari segnali che avrebbero potuto portare a un abbandono precoce. L’attenzione ai casi individuali, in questo senso, è sempre stata molto alta, e non è mai venuta meno neppure in occasione della pandemia. Tra le cause della dispersione, oltre a quelle più conosciute, vale la pena ricordare l’incidenza dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che prevedono la realizzazione di Piani Didattici Personalizzati (PDP): solo nel nostro istituto sono circa l’8% gli alunni certificati come DSA sul totale degli iscritti, e oltre il 10% seguono un PDP. Si tratta di casi che, in assenza di una diagnosi corretta e tempestiva, e di un intervento didattico personalizzato, potrebbero portare un maggior numero di studenti a rischio di abbandono.

Quali sono le aspettative della scuola in merito al progetto azionamenti | Laboratorio di possibilità e come quest’ultimo è stato accolto da studenti e insegnanti?

Gli incontri previsti dal progetto, e in parte già realizzati, si sono rivelati di grande stimolo per gli studenti che hanno avuto occasione di seguirli, perché hanno cominciato a smuovere ‘qualcosa’ dentro di loro, aiutandoli ad aprire i propri orizzonti grazie al confronto con professionisti esterni. azionamenti | Laboratorio di possibilità, in questo senso, si pone come un progetto complementare agli investimenti compiuti dal nostro Istituto grazie al PNNR, per potenziare le attività laboratoriali e contrastare il rischio di dispersione scolastica implicita ed esplicita tramite attività di mentoring e orientamento personalizzato.

Quali sono i possibili rimedi al problema della dispersione scolastica, oltre a progettualità come quella di azionamenti?

Dalla mia esperienza professionale non posso non sottolineare l’importanza di una comunità capace di rispondere ai bisogni dei più giovani e valorizzare i loro talenti. Nell’ambito della liuteria, ad esempio, gli studenti che frequentano il nostro istituto hanno la possibilità di approfondire gli aspetti teorici e pratici del mestiere, potendo contare sulla presenza di oltre 170 botteghe moltiplicatesi negli ultimi trent’anni nel territorio di Cremona, anche grazie al prestigio e al riconoscimento internazionale della nostra scuola.

Quali sono le sue previsioni per il futuro in merito al problema della dispersione scolastica, e quali sono gli elementi che possono indurre a un cauto ottimismo?

Questi problemi a cui cerchiamo di dare una risposta strutturata e coerente con la missione della scuola ci sono e ci saranno sempre, ed evolveranno ulteriormente in base al mutato contesto economico, sociale e culturale del Paese. È compito della scuola, e di chi lavora insieme all’istituzione, fornire a studenti e famiglie gli strumenti funzionali a leggere e interpretare la realtà che cambia. Si tratta di un percorso lungo, che non si limita solo alla qualità dell’insegnamento ma anche alla qualità delle relazioni tra discenti e docenti, tra scuola e territorio, e molti altri aspetti che sarebbe lungo elencare qui. È un percorso che va costruito insieme agli insegnanti, al personale della scuola e alle famiglie, e su cui nutro una grande fiducia.

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